Perchè diventare mental coach?? La storia dietro la mia missione.
Fin da quando ero bambino, lo sport è stato il filo conduttore della mia vita. Mi sono sempre allenato con dedizione, disciplina e una forte voglia di migliorare. Crescendo, queste qualità sono diventate parte del mio modo di essere: prima come atleta, poi come arbitro, e infine come professionista.
Eppure, c’era un aspetto che per anni ho sottovalutato: la gestione delle emozioni.
Quando capisci che il talento non basta
Nel corso della mia carriera sportiva e arbitrale, ho scoperto che la performance non dipende soltanto dalla tecnica o dalla preparazione fisica. Le emozioni, l’ ansia, pressione, aspettative, paura del giudizio, influenzavano profondamente il mio rendimento.
E ciò che accadeva durante una gara si rifletteva anche nella vita quotidiana.
È stato allora che ho iniziato ad avvicinarmi al mondo della crescita personale. La figura del mental coach, in quel periodo, era poco conosciuta e spesso fraintesa. Nonostante ciò, sentivo il bisogno di capire di più, di migliorare, di evolvermi.
Così ho iniziato a studiare, leggere, osservare e sperimentare. Applicavo tecniche che oggi riconosco essere veri e propri strumenti di coaching, senza però saperlo.
Le scoperte fatte col senno di poi
Con il tempo mi sono reso conto che, da autodidatta, avevo messo in pratica molti strumenti che oggi insegno.
Altri, invece, non li conoscevo affatto: e se li avessi avuti allora, so che avrei potuto elevare le mie performance in maniera significativa.
Questo mi ha portato a comprendere una grande verità:
le emozioni influenzano ogni performance, sportiva e non solo.
Atleti, arbitri, professionisti, imprenditori, studenti: tutti noi siamo guidati dalle emozioni. E quando non impariamo a gestirle, diventano loro a guidare noi.
Perché ho scelto di diventare mental coach
Ho deciso di diventare un Mental Coach perché ho visto – su di me e sugli altri – quanto sia potente avere una guida.
Una figura capace di:
aumentare la consapevolezza di chi sei;
valorizzare i tuoi punti di forza;
identificare le aree di miglioramento;
definire obiettivi veri;
costruire un piano d’azione concreto;
adattare la strategia quando la vita cambia.
Perché la crescita personale non è lineare: ci sono salite, discese, imprevisti.
Il coaching ti insegna a restare in rotta anche quando il vento cambia.
Il mental coach non ti dice cosa fare
Una delle idee più sbagliate sul coaching è pensare che il coach dia istruzioni.
Non è così.
Un coach non impone soluzioni, non dà ordini, non prescrive cosa fare.
Attraverso le domande giuste, ti porta a:
riflettere;
comprendere;
trovare le tue risposte;
costruire le tue soluzioni.
Perché solo ciò che nasce da te diventa davvero tuo.
Il gioco interiore: S1 e S2
Il miglioramento mentale passa anche dalla gestione del cosiddetto gioco interiore:
S1 è la parte giudicante, quella che critica, blocca e genera paura;
S2 è la parte naturale, fluida, spontanea, che ti permette di agire al meglio.
Il coaching lavora proprio su questo: ridurre la pressione di S1, liberare S2, portarti in uno stato di azione naturale.
È quando l’azione passa dal livello conscio al livello subconscio che nasce la vera performance.
Gli obiettivi: ciò che molti non sanno
La maggior parte delle persone crede di avere un obiettivo…
ma quello che hanno è solo un desiderio, non un obiettivo strutturato.
Per essere efficace, un obiettivo deve essere SMARTES:
S – Specifico
M – Misurabile
A – Accessibile
R – Rilevante
T – Temporizzato
E – Etico / Ecologico
S – Sostenibile
“Sostenibile” significa che l’obiettivo deve poter essere mantenuto nel tempo, senza bruciare energie o risorse in modo eccessivo.
Quando un obiettivo non è sostenibile, la persona si scoraggia e abbandona.
Non per mancanza di capacità, ma per mancanza di struttura.
Lo sport ce lo dimostra ogni giorno
Ci sono atleti che, pur non essendo particolarmente talentuosi, raggiungono risultati straordinari grazie a dedizione, costanza e lavoro mentale.
E altri, pieni di talento, non riescono a esprimere il proprio potenziale perché manca la gestione emotiva.
Il talento è solo l’inizio.
La mente è ciò che fa la differenza.
Diventare mental coach: La mia missione oggi
Oggi il mio lavoro come Mental Coach è aiutare le persone a:
migliorare la propria vita (life coaching);
aumentare le performance professionali (business coaching);
ottenere risultati concreti nello sport (mental coaching sportivo).
La mia storia personale mi ha portato qui.
Ed è proprio grazie a quella storia che oggi posso accompagnare altre persone nel loro percorso di crescita, consapevolezza e trasformazione.
Prenota ora una sessione gratuita di 30 minuti
Se senti che è arrivato il momento di crescere, migliorarti e portare la tua vita o la tua performance a un livello superiore, possiamo iniziare insieme.
👉 Prenota qui la tua sessione introduttiva gratuita di 30 minuti e scopri come il coaching può aiutarti davvero.
Contattami con il pulsante whatapp!!!
Rosario Antonio Grasso



