Ziga Sesko vs Gianmarco Ferrari: analisi della finale ITF

Ziga Sesko vs Gianmarco Ferrari – finale ITF San Gregorio

Ziga Sesko vs Gianmarco Ferrari è stata molto più di una semplice finale dell’ITF San Gregorio: è stata una sfida mentale, tattica e psicologica tra un giovane offensivo e un mancino esperto già vincitore del torneo. Una partita ricca di letture strategiche e lezioni importanti per entrambi i tennisti. È stata soprattutto una partita di gestione mentale, di scelte consapevoli e di adattamento psicologico alle difficoltà.
Due giocatori, due storie diverse, ma un’unica domanda che ogni atleta dovrebbe farsi: “Come reagisco davanti a un ostacolo che non posso controllare?”

Ziga Sesko vs Gianmarco Ferrari: il fattore mancino e le prime difficoltà

Ziga Sesko si è trovato davanti un avversario particolare: Gianmarco Ferrari è mancino.
Il giovane talento a livello mentale questo dettaglio pesa più di quanto si pensi:

  • cambia gli angoli;

  • cambia i riferimenti;

  • cambia le abitudini costruite in allenamento.

E quando qualcosa cambia, l’atleta entra in una fase di adattamento, spesso accompagnata da tensione e incertezza.

La prima esterna da destra del mancino Ferrari ha creato problemi immediati: la palla usciva dal campo, costringendo Sesko a inseguire e a colpire fuori equilibrio. Un colpo così, preparato scientemente, è un modo per “entrare nella testa” dell’avversario sin dai primi scambi.

Il piano perfetto: profondità, ritmo e nessuna possibilità di creare angoli

Il duo Ferrari–coach ha impostato la partita con un obiettivo mentale molto chiaro: togliere certezze a Sesko.
E per farlo hanno scelto una strategia precisa:

  • palle cariche e profonde;

  • poche angolazioni;

  • ritmo costante;

  • niente variazioni che permettessero allo sloveno di essere creativo.

Questo tipo di gioco non è solo una scelta tecnica: è una strategia mentale.
Quando togli all’avversario le sue rotte di fuga, lo porti a commettere più errori e ad aumentare la frustrazione. E più sale la frustrazione, meno riesce a esprimere il suo potenziale.

Secondo game decisivo: break immediato in Ziga Sesko vs Gianmarco Ferrari

Nel secondo game, la partita ha preso una piega decisiva.
Sesko ha concesso due palle break… e questa volta ha subito il break.

Non è solo un fatto tecnico: mentalmente quel game ha cambiato la percezione del match.

  • Sesko ha iniziato a correre dietro al punteggio.

  • Ferrari ha acquisito subito la sensazione di controllo.

  • La fiducia dello sloveno ha iniziato a incrinarsi.

Nelle partite giovanili, il break subito così presto spesso diventa un macigno mentale: perdi l’inerzia, perdi alcune certezze e inizi a percepire che l’avversario “ti sta leggendo”.

Nel quarto game, Sesko si è trovato a fronteggiare più palle break.

Le ha gestite con coraggio, ma ogni punto in rincorsa richiede un grande dispendio mentale: devi tenere alta la concentrazione, controllare il corpo, dominare i pensieri.

Ferrari, invece, ha mostrato lucidità, presenza e una qualità mentale spesso sottovalutata: la capacità di rimanere fedele al piano anche quando l’avversario prova a cambiare qualcosa.

E nel tennis, chi rimane fedele al proprio piano il più a lungo possibile… quasi sempre vince.

Ferrari ha gestito con controllo totale le fasi successive, chiudendo il primo set 6-4 grazie alla continuità e alla solidità mentale nei momenti importanti.

Secondo set: il dominio mentale della continuità

Nel secondo set Ferrari ha alzato ulteriormente il livello mentale e tecnico:

  • servizio più fluido;

  • seconda carica e difficile da attaccare;

  • scelte chiare in ogni punto;

  • gestione impeccabile dei momenti neutrali.

Seskó è rimasto intrappolato in un circolo mentale comune a molti giovani giocatori:

“Se avanzo sbaglio, se sto dietro non incido.”

Quando un atleta entra in questo spazio mentale, la fiducia inizia a crollare.
E Ferrari, con esperienza, ha sfruttato ogni esitazione.

La risposta profonda e centrale dell’italiano è stata un altro capolavoro psicologico: niente angoli, nessuna libertà creativa per Sesko, sempre costretto a “subire” lo scambio.

Risultato: un secondo set chiuso 6-2 senza rischiare nulla.

Due percorsi, due mentalità che crescono

Questa finale non è stata soltanto una vittoria tecnica di Ferrari, né soltanto una sconfitta “dolorosa ma formativa” per Sesko. È stata una partita che offre due lezioni importanti:

Per Sesko

  • affrontare un mancino esperto ti obbliga ad ampliare la tua versatilità mentale;

  • impari a gestire il disagio, la frustrazione e il cambiamento non previsto;

  • ogni limite tattico diventa un terreno di crescita mentale;
    Queste partite forgiano la personalità del giocatore che diventerai.

Per Ferrari

  • questa vittoria rafforza la sua identità di giocatore solido e strategico;

  • aumenta la consapevolezza nei mezzi mentali, oltre che nei colpi;

  • dimostra che può puntare più in alto, anche verso posizioni migliori della 508 ATP.

La consapevolezza non è un concetto astratto: è un sentire profondo delle proprie capacità, costruito attraverso vittorie come questa.

Cosa insegna Ziga Sesko vs Gianmarco Ferrari ai giovani tennisti

Il tennis non è solo colpi e tattica.
È gestione emotiva, fiducia, piano di gioco, adattamento, e soprattutto capacità di rimanere presenti sotto pressione.

Questa finale ITF San Gregorio lo ha mostrato chiaramente.

Il prossimo anno racconterà molto di questi due giocatori:
come interpreteranno le nuove sfide, come cresceranno mentalmente, come reagiranno ai momenti difficili.

Perché il livello si alzerà, e a quel punto non basterà soltanto giocare bene.
Bisognerà pensare bene.

Dott. Rosario Antonio Grasso

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