La semifinale del torneo di San Gregorio ha messo in mostra un match vibrante che ha visto il giovane sloveno Sesko imporsi su Kivattsen con una prestazione in crescita continua. Dopo un avvio complicato, lo sloveno ha ribaltato l’inerzia del primo set per poi dominare completamente la seconda frazione. Una vittoria che lo proietta in finale con fiducia e consapevolezza.
Primo set: difficoltà iniziali e svolta decisiva nel tie-break
L’inizio non sorride a Sesko: il russo parte fortissimo, spinge da fondo con dritto e rovescio a tutto braccio e strappa il servizio nel secondo gioco. Il ritmo è frenetico, gli scambi sono brevi e lo sloveno fatica a trovare continuità, commettendo diversi errori gratuiti.
Sotto nel punteggio, Sesko cambia approccio:
alza la traiettoria delle sue palle;
evita rischi inutili;
legge meglio la spinta dell’avversario.
La svolta arriva sul 5-4 servizio Kivattsen, quando Sesko riesce a brekkare il russo e riportare il set in equilibrio. Nel tie-break lo sloveno sale di livello, vola sul 5-1 e chiude 7-3, completando una rimonta costruita con intelligenza tattica e calma mentale.
Secondo set: Sesko in pieno controllo
Il secondo set è un assolo di Sesko. Lo sloveno:
varia il ritmo;
alterna accelerazioni improvvise;
risponde in modo aggressivo;
utilizza con maestria la palla corta, spesso bassissima e sempre efficace.
- utilizza il servizio in kick ad uscire sulla seconda, alternando seconde veloci sul rovescio dell’avversario;
- utilizza il server and volley, con delle volè di elevata fattura.
Kivattsen, al contrario, non riesce a modificare il proprio piano tattico e continua a cercare colpi troppo rischiosi, aumentando il numero degli errori non forzati.
Il match si chiude con Sesko al servizio sul 40 15: una prima esterna e la risposta fuori consegnano allo sloveno la vittoria e il passaggio in finale.
Un talento in crescita: solidità e margini di miglioramento
Dopo la vittoria ai quarti (leggi articolo completo) con Pennaforti, la semifinale di San Gregorio conferma Sesko come uno dei giovani più interessanti del torneo. Il suo tennis è già tecnicamente ben costruito, ricco di soluzioni e varianti, ma soprattutto mostra ampi margini di crescita. La capacità di cambiare strategia durante il match e la gestione mentale della pressione sono segnali importanti in vista dell’ultimo atto.
Sesko arriva in finale con:
fiducia;
strumenti tecnici solidi;
e un’identità di gioco sempre più definita.



